lunedì 8 giugno 2015

ANDARE A MESSA ? E PERCHE' ?

ANDARE A MESSA ? E  PERCHE' ?

Il panorama che si presenta in molte delle nostre Chiese è desolante.
Affluenza sempre più bassa.
In molti casi si va in Chiesa per incontrare il vicino di casa, più che Gesù Cristo.
Avevo già fatto alcune considerazioni in un altro post  "per chi voglia rinfrescarsi la memoria (Vedi qui)".
Vedo adesso sul sito di "ALETEIA"un articolo del sacerdote cattolico Padre Anthony Gerber (Vedi qui), dell'Arcidiocesi di St. Louis (Stati Uniti) con alcune considerazioni che mi fanno ancora di più riflettere sull'importanza di questo aspetto.
Padre Antony parte da alcune considerazioni sulle confessioni dei ragazzi, constatando che tempo fa, alla domanda "perchè non sei andato a messa ?" molti ragazzi rispondevano a disagio "perchè i miei genitori non mi ci portano".
Commenta ancora constatando come si vedeva un loro conflitto interno tra l'amore per Gesù, quindi la necessità di andare a messa, ed il rispetto per i genitori che non li portavano. 
Stessa domanda ai ragazzi più grandicelli e stessa risposta, ma senza il disagio del conflitto interiore. Ormai la "normalità" di non andare a messa aveva quasi soppiantato il desiderio e la consapevolezza di doverci andare.
Senza neanche approfondire troppo (l'intero articolo è visibile cliccando in alto) registro solo un altro aspetto. 
Dalle statistiche della CCC (un sito cattolico americano) si nota che non esiste quasi differenza tra chi manda i figli in una scuola privata cattolica (spendendo diverse migliaia di dollari) e chi li manda alla scuola pubblica.
Il sacerdote fa le proprie considerazioni, che faccio anche mie, però vorrei andare anche oltre ed entrare di più nel merito cosa che forse per pudore, Padre Anthony non fa :
Perchè i genitori dovrebbero sentire il desiderio di mandare i figli a messa se loro per primi non ne sentono la necessità? 
Perchè i genitori in prima persona dovrebbero sacrificare i propri impegni o i desideri per andarci loro stessi se la Santa Messa è diventata una delle tante manifestazioni mondane ?
Se la spiritualità non è al centro della Liturgia perchè si dovrebbe sentire il bisogno di recarsi in Chiesa la domenica (almeno) per ascoltare le sacre scritture e rivivere il ricordo della morte di Nostro Signore ?
Purtroppo, è una delle mie amare risposte, stiamo diventando luterani.
La Santa Messa viene percepita, appunto, come il ricordo dell'Ultima Cena, non come il Sacrificio per eccellenza, che si ripete ogni volta sull'altare, dove il Figlio sacrifica se stesso in obbedienza al volere del Padre per redimerci dai peccati.
Qualcuno insegna più che l'altare è il Golgota e che sull'altare si ripete ogni volta, in modo incruento, il Sacrificio che 2.000 anni fa si perpetrò in modo cruento sulla Croce?
Non c'è alcun rispetto per il Corpo ed il Sangue di nostro Signore che si materializza sull'altare e, oltre alle parole dei Vangeli cui diciamo di credere, ci sono decine di miracoli che lo dimostrano.
Non essendoci il rispetto, perchè manca la consapevolezza di cosa avviene sull'altare, allora è normale che accada di tutto :
     La Chiesa è quasi un salotto "buono" dove si chiacchiera, si discute e, se il caso, si applaude;

     Nella consacrazione quasi nessuno si inginocchia per venerare nostro Signore;

     Con nostro Signore vivo e presente sull'altare tutti pensano a spostarsi, compreso il sacerdote celebrante, per andare dall'amico a scambiare il segno di pace mentre al principio della Messa c'è quasi il movimento opposto : se c'è quell'antipatico di "tizio" meglio che mi sieda lontano, così non dovrò stringergli la mano con tanti saluti al "...... come noi li rimettiamo ai nostri debitori ...."

      Al momento dell'Eucarestia, oltre all'Ostia consacrata ricevuta nelle mani, non solo non ci si inginocchia, ma non si fa neanche un accenno con il capo per un minimo di ossequio e ringraziamento per il corpo di Cristo che si sta per ricevere;

      I canti che nel ritmo fanno concorrenza a Sanremo (il festival, non il Santo) e nel testo inneggiano al grano ed alla vite, oltre che al lavoro dell'uomo che è messo al centro della cerimonia esautorando la Vittima che si sta immolando per noi;

     L'offertorio è la parte della messa percepita come la moneta che viene data per aiutare famiglie in difficoltà o per rifare l'arredamento della parrocchia e non la preparazione della vera offerta della vita del Redentore per tutti noi;

      Il celebrante che NON E' li in "persona Christi", ma come Presidente dell'Assemblea di oranti;

      La possibilità di "leggere" dall'ambone, è quasi uno "status simbol", magari in minigonna e senza neanche un inchino al Santissimo.

Mi fermo quì perchè penso di aver reso l'idea, non per mancanza di altri argomenti o di aneddoti.

C'è una foto, struggente e bellissima, che ho trovato su "IL TIMONE," ed anche loro confessano di non sapere chi ne è l'autore e da dove provenga, dove si vede il sacerdote che innalza l'Ostia di fronte ad un Cristo sanguinante che la innalza insieme al sacerdote che è realmente "persona Christi".

Se non c'è la Fede e se si perdono le basi della Fede come ci si può meravigliare che le Chiese si svuotino ?
Come ci si può meravigliare che altri impegni o altri piaceri, o semplicemente l'indifferenza, siano più forti ed importanti dell'incontro con Gesù ?

La nuova evangelizzazione deve iniziare da noi, da ognuno di noi, prima che dagli altri.
Dal nostro atteggiamento che dovrebbe trascinare gli altri.
Dalla nostra formazione.
Il comportamento dei sacerdoti, per i quali dobbiamo pregare, dovrebbe essere prioritario. Sono i Pastori che guidano il gregge e non viceversa.
Ma non dobbiamo limitarci a rimanere in trepida attesa che lo Spirito Santo li illumini.

Ognuno di noi dovrebbe agire secondo il proprio "sentire", le proprie capacità e la propria coscienza, sapendo che Gesù è con noi, ascolta le parole che diciamo e le azioni che compiamo, anche se gli altri stanno fermi ed in silenzio.


Nessun commento:

Posta un commento

I commenti sono consentiti a tutti purchè si attengano al contenuto del post e non abbiano riferimenti contrari alla normale discussione, al normale vivere civile, o abbiano contenuti offensivi, discriminatori, razzisti o antireligiosi. In questi casi, a discrezione dell'amministratore, i commenti saranno censurati o non pubblicati.