SACRA SINDONE, MA SENZA MESSA IN LATINO
A Torino continua l'ostensione della Sacra Sindone. Lo sapevate già ? Mannaggia, arrivo sempre tardi.
Domenica 21 giugno verrà anche Papa Francesco in visita a Torino. Sapevate anche questo ? Mannaggia non ne azzecco una !
A Torino è difficilissimo officiare la Santa messa secondo il canone tradizionale "Vetus Ordo". Anche questo ormai sarà risaputo.
No ? Questo non lo sapevate ? Bene ! Anzi - Male ! Anzi - Malissimo !
La possibilità nella Diocesi di Torino di celebrare la Santa Messa secondo il Messale di San Pio V, o di San Giovanni XXIII del 1962 è sempre stata negata in modo quasi totale.
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| Santa Messa officiata dal Rev. Don Vilmar Pavesi in occasione del pellegrinaggio alla S. Sindone della Fondazione Lepanto |
Si pensava che dopo il Motu Proprio del 7 luglio 2007 "Summorum Pontificum" di S.S. Benedetto XVI ci sarebbe stata un minimo di liberalizzazione.
Invece NULLA.
Si è pensato allora che, dopo la tirata di orecchie che Benedetto XVI fece il 13 maggio 2011, quando la Pontificia Commissione Ecclesia Dei, su specifico mandato di Papa Benedetto pubblicò l'attesa istruzione <"Universae Ecclesiae" sull'applicazione della Lettera Apostolica Motu Proprio data "Summorum Pontificum" di S.S.Benedetto XVI> , avrebbe sortito qualche effetto liberalizzante.
Anche questa attesa, ormai è noto, è andata ampiamente delusa.
Eppure, se il Motu Proprio era già chiaro in se stesso, la "Universae Ecclesiae" era più chiara ancora.
L'Istruzione infatti sintetizza i tre punti principali del "Summorum Pontificum" e, a scanso di equivoci, ne dettaglia le finalità:
a) offrire a tutti i fedeli la Liturgia Romana nell'usus antiquior, considerata tesoro prezioso da conservare;
b) garantire e assicurare realmente, a quanti lo domandano, l'uso della forma extraordinaria; per questo punto si sottolinea inoltre come questa facoltà "vada interpretata in senso favorevole ai fedeli che ne sono i principali destinatari";
c) favorire la riconciliazione in seno alla Chiesa
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| S Messa celebrata dal Can. Don Joseph Luzuy dell'ICRSS di Firenze a Torino per la S. Sindone |
L'Istruzione conferma inoltre che i Vescovi "devono vigilare in materia liturgica per garantire il bene comune e perchè tutto si svolga degnamente, in pace e serenità nella loro Diocesi".
Ancora una volta, sempre a scanso di equivoci, chiarisce che questa "vigilanza" deve essere sempre in accordo con la mens del Romano Pontefice chiaramente espressa nel Motu Proprio Summorum Pontificum.
Traducendolo in lingua volgare, questo vuole ricordare semplicemente che NON spetta ai Vescovi decidere "se" è opportuno affiancare al rito ordinario, anche quello straordinario.
Questo lo ha già deciso il Papa.
Ai Vescovi spetta, caso mai, il "come" introdurre e garantire il vecchio rito, insieme al nuovo, visto che entrambi sono tesori della Chiesa e devono viaggiare affiancati quando i fedeli lo richiedono.
Non ci risulta, al momento, che la Diocesi di Torino abbia ricevuto una esenzione rispetto a quanto sopra, però non ci risulta neanche un adeguamento alle disposizioni del successore di Pietro ed ai successivi chiarimenti della Pontificia Commissione Ecclesia Dei.
In occasione dell'esposizione della Sacra Sindone, con pellegrini che giungono a Torino da ogni parte del mondo, oltre che da ogni parte d'Italia, si è continuato in modo imperterrito a negare questa possibilità.
Diverse segnalazioni in merito sono state recapitate alla Curia torinese, e per conoscenza a Roma, in molti casi riportando le risposte scritte di NON DISPONIBILITA', ma nulla sembra che possa smuovere i diktat negazionisti.
L'autorevole sito MIL - MESSAINLATINO ha pubblicato (Vedi
qui) una "Lettera aperta ai competenti organi diocesani Torinesi" in occasione della prossima visita a Torino del Santo Padre, ma si dubita che avrà qualche esito.
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| S Messa celebrata dal Can. Don Joseph Luzuy dell'ICRSS di Firenze a Torino per la S. Sindone |
In precedenza lo stesso sito (Vedi
qui) aveva pubblicato una sconcertante lettera di un pellegrino brasiliano, ovviamente depurata di luoghi e nomi per evitare polemiche che aveva assistito al crudo rimprovero del prete, dopo la celebrazione della messa, da parte di un emissario della Diocesi che, arrabbiatissimo, notificava il divieto per il futuro di celebrare altre messe analoghe.
Chi vorrà andare sui post segnalati, del sito MIL - MESSA IN LATINO, potrà anche leggere qualche colorito commento in merito insieme a qualche esagerazione da cui ci dissociamo.
Così come ci dissociamo da apprezzamenti che fanno riferimento a regalie di oggetti sacri per arredare attici romani di Cardinali non meglio precisati.
Il Cardinale Sarah, Prefetto della Congregazione per il Culto Divino, in una recente intervista ha dato atto che anche Papa Francesco vuole camminare in continuità con l'apostolato di Papa Benedetto e, al momento della nomina a Prefetto della Congregazione, lo ha incaricato di "continuare la buona opera nella Liturgia iniziata da Benedetto XVI".
E' sperabile che l'arrivo del Santo Padre Francesco a Torino domenica 21 giugno, possa portare una nuova luce ed una nuova speranza di poter celebrare la Santa messa che tutta la cristianità ha celebrato per quasi 2.000 anni e che ha nutrito per secoli tanti Papi, tanti Santi, tanti Cardinali, Vescovi, monaci, clero e fedeli in tutto il mondo.
Lo Spirito Santo ha proprie vie per illuminare le menti ed il suo potere è infinito.




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