Per chi non avesse seguito i fatti che commentiamo, Padre Cavalcoli,
teologo domenicano, in una catechesi su Radio Maria, rispondendo ad
un ascoltatore, disserta sul peccato mortale in relazione al
terremoto del centro Italia.
I cattolici dovrebbero, invece, ignorare questo simbolismo ?
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| Padre Giovanni Cavalcoli |
L’Espresso
prende la risposta, la adatta, la deforma e serve in pasto al pubblico questo esito :"IL TERREMOTO E' LA PUNIZIONE PER LA
LEGGE SULLE UNIONI CIVILI".
E’ una falsità,
ma serve un piatto forte per smuovere l’indignazione a comando. Il
pubblico ludibrio contro Padre Cavalcoli è avviato, anche se
l'obiettivo non è lui, o almeno non è solo lui.
Il Vaticano,
tramite Mons. Becciu, attacca pesantemente Padre Cavalcoli ed estende
l'anatema a tutta Radio Maria richiamata ad allinearsi alla
misericordia, unica moneta attualmente corrente.
Radio Maria si
adegua: sospende Padre Cavalcoli (pur pubblicando sulla home page del
sito (www.radiomaria.it) il
testo ed il sonoro della domanda e risposta incriminata.
Tutti i media
riprendono la vicenda condannando a loro volta Don Livio Fandaga,
Padre Cavalcoli, tutta Radio Maria e quanti non si dissociano.
Riflettiamo,
allora, sui due aspetti: quello teologico e quello di comunicazione.
Iniziamo dal
primo, sia per sgombrare il campo da equivoci, sia perchè è molto
più importante riflettere sulle cose del cielo. Le polemiche e le
persecuzioni passeranno, ma la Parola di Dio non passerà. Poi, per
chi avrà la bontà di seguirci fino in fondo, toccheremo il secondo
punto.
Anzitutto la
"vera" risposta di Padre Cavalcoli, che è questa :
"Dal
punto di vista teologico questi disastri sono una conseguenza del
peccato originale, quindi si possono considerare veramente come
castigo del peccato originale – anche se la parola non piace, ma io
la dico lo stesso, è una parola biblica, non c’è nessun problema.
Naturalmente bisogna intendere bene cosa si intende per
castigo.
Poi un'ultima
domanda che lei dice: ma non saranno un castigo divino per azioni
commesse oggi nella nostra società? Questo è un discorso molto più
delicato, eventualmente si può avere una qualche opinione, qui non
si riesce a raggiungere una sicurezza, a meno che uno non abbia
un'illuminazione divina. Io vi dico questo, una mia opinione
personalissima. ... Allora arrivo al dunque: castigo
divino. Vedete un po’,
insomma, si ha l’impressione che queste offese che si recano alla
legge divina, pensate alla dignità della famiglia, alla dignità del
matrimonio, alla stessa dignità dell’unione sessuale, al limite,
no? Vien fatto veramente di pensare che qui siamo davanti,
chiamiamolo castigo divino, certamente è un richiamo molto forte
della provvidenza, ma non
tanto nel senso, non diciamo nel senso afflittivo, ma nel senso di
richiamo alle coscienze, per ritrovare quelli che sono i principi
della legge naturale".
Il concetto di
“castigo” è insito nel concetto di “giustizia” ed i problemi
interpretativi esistono solo per chi non conosce la Sacra scrittura,
l’insegnamento della Chiesa ed il suo Catechismo.
Una madre o un
padre che rimprovera il figlio non lo fa certo per mancanza di amore.
Anzi è proprio l’amore che porta al rimprovero. Un tempo correva
anche qualche scapaccione anche se adesso non si usa più.
Dio è amore
infinito e nessuno può affermare che egli manda i terremoti per
castigarci su questa terra.
Infatti nessuno si sogna di affermarlo, tanto meno Padre Cavalcoli che ha detto tutt'altra cosa parlando del "castigo divino" : "…. non diciamo nel senso afflittivo, ma nel senso di richiamo alle coscienze".
Infatti nessuno si sogna di affermarlo, tanto meno Padre Cavalcoli che ha detto tutt'altra cosa parlando del "castigo divino" : "…. non diciamo nel senso afflittivo, ma nel senso di richiamo alle coscienze".
Per la fede
cristiana tutto è iniziato con il peccato originale e, senza
addentrarci troppo nella semantica, diciamo che Adamo simboleggia
L'UOMO. Non un uomo lontano nel tempo e nello spazio, ma tutti noi,
quì, adesso e sempre. Il peccato originale l'ha commesso lui e lo
commettiamo noi.
Non a caso si parla di Gesù Cristo come il "nuovo Adamo".
Quindi il peccato originale, che Gesù è venuto a redimere, non è qualcosa di lontano, ma è terribilmente vicino e lo replichiamo ogni volta che chiamiamo bene il male e male il bene. Proprio per questo la Chiesa invita i credenti a considerare i problemi della vita, personali o collettivi, come un richiamo a tornare sulla giusta strada.
Non a caso si parla di Gesù Cristo come il "nuovo Adamo".
Quindi il peccato originale, che Gesù è venuto a redimere, non è qualcosa di lontano, ma è terribilmente vicino e lo replichiamo ogni volta che chiamiamo bene il male e male il bene. Proprio per questo la Chiesa invita i credenti a considerare i problemi della vita, personali o collettivi, come un richiamo a tornare sulla giusta strada.
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| La chiesa benedettina di Norcia dopo il terremoto |
L’immagine
della chiesa benedettina di Norcia ridotta allo scheletro della sola
facciata, ha fatto il giro del mondo. Tutti i media mondiali l’hanno
presa come simbolo dello sfacelo dell’Europa e molti autorevoli
giornali l’hanno posta come immagine di copertina dei loro magazine
o dei loro siti internet.
I cattolici dovrebbero, invece, ignorare questo simbolismo ?
Perche ?
Il richiamo al peccato originale è la base, e fa parte integrante, del pensiero cristiano. Se non ci fosse stato il peccato originale, non c’era bisogno alcuno di redenzione, quindi era superflua l’incarnazione di Gesù per opera dello Spirito Santo, la Sua passione e la Sua morte in croce.
Il richiamo al peccato originale è la base, e fa parte integrante, del pensiero cristiano. Se non ci fosse stato il peccato originale, non c’era bisogno alcuno di redenzione, quindi era superflua l’incarnazione di Gesù per opera dello Spirito Santo, la Sua passione e la Sua morte in croce.
La natura segue
il proprio corso e non è certo usata da Dio per castigarci in questa
vita, ma che la natura sia contaminata anch’essa da quella
ribellione, iniziale e continua, è innegabile.
Il libero
arbitrio, Dio l'ha rispettato nell'Eden e lo rispetta sempre e
comunque, lascia a noi la scelta se operare il bene o il male.
Allontaniamo Dio dalle nostre menti, dai nostri cuori, dalle nostre
scuole, dalla nostra intera società, eleviamo l’uomo al posto di
Dio credendoci onnipotenti, poi incolpiamo Dio dei nostri errori,
ritenendolo causa delle guerre, delle violenze, del degrado, delle
catastrofi e di tutto il peggio che NOI combiniamo.
Accusare Dio di
tutto è quasi normale per il laicismo che si reputa onnipotente. Ma
se un teologo avanza un dubbio per meditare sulla catastrofe di
turno, il terremoto in questo caso, per ricordare che Dio esiste e
non dobbiamo violentare la natura, i nostri fratelli, le nostre
famiglie o noi stessi, allora occorre prendere le distanze, senza
neanche comprendere quello che si dice, senza cogliere l’invito
alla riflessione, al pentimento ed alla conversione.
Dio ci ha dato
l'intelligenza per comprendere il mondo e le leggi che lui stesso ha
concepito. Lo sviluppo
tecnico consente oggi di costruire abitazioni e condomini con
tecniche antisismiche.
In Giappone un
terremoto di sesto grado Richter, o anche maggiore, non provoca
vittime nè crolli catastrofici. Il nostro rifiuto ad adottare la
buona tecnica che pur conosciamo è colpa di Dio ? Se Dio, ogni
tanto, ci ricorda quanto siamo stupidi nel non adottare quelle misure
che "sappiamo" essere corrette, frutto della conoscenza che
Lui ci ha donato, non dovremmo ringraziarlo ?
Come dice,
appunto, Padre Cavalcoli "non
tanto nel senso, non diciamo nel senso afflittivo, ma nel senso di
richiamo alle coscienze". La
risposta di Padre Cavalcoli, quindi, era corretta ed equilibrata.
Teniamo anche
conto che la trasmissione era in diretta.
Anche io ho
telefonato alcune volte a Radio Maria e posso testimoniare che non ci
sono "filtri" alle domande e che il conduttore non conosce
cosa gli verrà chiesto. Cosa del resto logica : si parla di
catechesi, non di un politico che deve salvare la faccia oppure
accalappiare voti.
Trattare un
argomento tanto delicato (colpa, castigo, punizione divina) a
braccio, a fronte di una domanda un pò provocatoria, in modo
circostanziato, ma moderato e diretto, dovrebbe meritare a Padre
Cavalcoli il nostro plauso, oltre che la nostra solidarietà.
Purtroppo siamo
abituati, anche i cattolici praticanti, a dare per scontate molte
cose, iniziando dalle preghiere che spesso si recitano senza
riflettere su quello che si professa. Nell’”atto di dolore”
ad esempio, proclamiamo a Dio che “….. ho meritato il Tuo
castigo”, ma quanti credono veramente di meritare un castigo per il
male che si confessa di aver causato ? Quanto ci ha riflettuto Mons.
Becciu prima di scagliare la sua prima pietra, cioè la sua
reprimenda “politica” nei confronti di Padre Cavalcoli e Radio
Maria ? Quanto ci ha riflettuto Don Livio prima di colpevolizzare ed
escludere Padre Cavalcoli ? Il peccato originale fa ancora parte del
bagaglio cattolico ?
Le affermazioni
di Padre Cavalcoli, oltre ad essere “offensive per i credenti e
scandalose per chi non crede”, sono veramente “datate al
periodo precristiano e non rispondono alla teologia della Chiesa
perché contrarie alla visione di Dio offertaci da Cristo” come
da condanna preventiva di Mons. Becciu ?
La Sacra Bibbia è formata dall’Antico e dal Nuovo Testamento insieme. Nella Liturgia, dopo la prima lettura tratta dall’Antico Testamento, si proclama “parola di Dio”. Mi risulta che anche nel Nuovo Testamento non sia cancellato il concetto di colpa e di castigo. Se proprio vogliamo approfondire, gli stessi evangelisti citano espressamente anche i terremoti ed altri castighi. Non cito i passi interessati, così, almeno, chi abbia voglia di controllare, i Vangeli li andrà a leggere, iniziando da quello di Matteo. Del resto, nostro Signore Gesù Cristo parla espressamente del Dio Misericordioso, ma non buonista ad oltranza.
La Sacra Bibbia è formata dall’Antico e dal Nuovo Testamento insieme. Nella Liturgia, dopo la prima lettura tratta dall’Antico Testamento, si proclama “parola di Dio”. Mi risulta che anche nel Nuovo Testamento non sia cancellato il concetto di colpa e di castigo. Se proprio vogliamo approfondire, gli stessi evangelisti citano espressamente anche i terremoti ed altri castighi. Non cito i passi interessati, così, almeno, chi abbia voglia di controllare, i Vangeli li andrà a leggere, iniziando da quello di Matteo. Del resto, nostro Signore Gesù Cristo parla espressamente del Dio Misericordioso, ma non buonista ad oltranza.
Il male, del
resto non si fa solo attuando la violenza fisica o il terrore. Si fa
anche destabilizzando la società, facendo perdere i valori ed i
riferimenti, distruggendo la famiglia ed il futuro dei figli.
Gli stessi inviti
della Regina della Pace di Medjugorie, cui Radio Maria è pure molto
legata, non contengono continuamente inviti a pregare in riparazione
delle colpe ?
Quando Dio chiama
Mosè nel roveto ardente e lo invia a liberare il Suo popolo, gli dà il potere di scatenare le piaghe all'Egitto e dopo non si
astiene dall’attuarle. Quando apre le acque del Mar Rosso per far
passare il Suo popolo, le richiude sull'esercito egiziano e tutti gli inseguitori periscono. Nella battaglia contro Amalek,
quando Mosè invoca il Signore gli israeliani vincono, quando abbassa
le braccia perdono, tanto che Aronne pone una pietra sotto le braccia
di Mosè per fargli tenere le braccia alzate tutto il giorno, ed alla
sera tutti i nemici sono passati a fil di spada. Gli stessi
israeliti, che pure aveva salvato dalla schiavitù, dovettero vagare
quarant'anni prima di arrivare alla terra promessa. Dio sapeva
benissimo che la distanza più breve tra due punti è la linea retta,
ma di mezzo c'era l'adorazione del vitello d'oro e la rottura
dell'alleanza. Il peccato, di cui nessuno oggi parla più.
Mons. Becciu
potrebbe spiegarci questi passi, che di sicuro lui interpreta come
ritorsione del suo Dio.
Ricordare questo
è "fornire una visione pagana e non cristiana" ?
Questi sono avvenimenti e storielle“datate al periodo
precristiano e non rispondono alla teologia della Chiesa perché
contrarie alla visione di Dio offertaci da Cristo”?
Vogliamo
approfondire nel Nuovo Testamento ? Quando Gesù cacciò i mercanti
dal tempio voleva "castigarli" per come lo avevano ridotto,
oppure voleva soltanto invitarli ad andare con Lui ad una scampagnata
?
E le parabole ?
Saranno anche esse precristiane ? Quando parla del ricco epulone non
è che volesse mettere sull'avviso chi lo ascoltava per evitargli il
castigo eterno ?
Nel Vangelo di questa domenica (XXXIII anno C), Gesù non preannuncia la distruzione di Gerusalemme (non resterà pietra su pietra) subito prima di andare a morire per noi ? Nel linguaggio apocalittico di questo passo del Vangelo non c'è l'intento di prevedere il futuro o di terrorizzare gli uditori, ma sollevare un velo sulla realtà. Alla domanda "quando" verrà il Regno di Dio, Gesù sposta l'attenzione sul ". come attenderlo". Laddove uno sguardo superficiale vede soltanto sconvolgimenti e violenze, Gesù invita a vedere la propria vita, la creazione, il mondo, che non procede verso "la fine", ma verso "un fine". La domanda, quindi, non è "quando accadrà questo", ma "come prepararsi a questo", perchè solo chi ha una meta, sà definire il proprio cammino, altrimenti è un vagabondaggio inutile, un viaggio destinato al naufragio.
Mi fermo con gli esempi anche perché padre Cavalcoli non ha fatto alcuna di queste citazioni, cruente ed incomprensibili per qualche orecchio in ascolto oltre Tevere, ma si è limitato a ricordarne il senso "…. come richiamo alle coscienze".
Il castigo è una conseguenza del peccato, non una ritorsione del Padre celeste che avrebbe ben altri modi per farci sentire la sua presenza.
Nel Vangelo di questa domenica (XXXIII anno C), Gesù non preannuncia la distruzione di Gerusalemme (non resterà pietra su pietra) subito prima di andare a morire per noi ? Nel linguaggio apocalittico di questo passo del Vangelo non c'è l'intento di prevedere il futuro o di terrorizzare gli uditori, ma sollevare un velo sulla realtà. Alla domanda "quando" verrà il Regno di Dio, Gesù sposta l'attenzione sul ". come attenderlo". Laddove uno sguardo superficiale vede soltanto sconvolgimenti e violenze, Gesù invita a vedere la propria vita, la creazione, il mondo, che non procede verso "la fine", ma verso "un fine". La domanda, quindi, non è "quando accadrà questo", ma "come prepararsi a questo", perchè solo chi ha una meta, sà definire il proprio cammino, altrimenti è un vagabondaggio inutile, un viaggio destinato al naufragio.
Mi fermo con gli esempi anche perché padre Cavalcoli non ha fatto alcuna di queste citazioni, cruente ed incomprensibili per qualche orecchio in ascolto oltre Tevere, ma si è limitato a ricordarne il senso "…. come richiamo alle coscienze".
Il castigo è una conseguenza del peccato, non una ritorsione del Padre celeste che avrebbe ben altri modi per farci sentire la sua presenza.
Ma oggi che
abbiamo smarrito il senso del peccato, quello di colpa, di pentimento
e di castigo, dobbiamo sorbirci le catechesi misericordiose di Mons.
Becciu e vedere il "castigo" di Padre Cavalcoli.
L'effetto
dell'intervento di Mons. Becciu, però, oltre ad invocare e
realizzare il "castigo" per il teologo reprobo e per Radio
Maria (lui può, Dio no !), in realtà è stato quello di un
amplificatore.
Avesse taciuto,
la polemica si sarebbe sgonfiata.
Sarebbe venuta
fuori la verità sulla bufala inventata da un redattore
dell'Espresso, militante LGBT, ed il tutto si sarebbe risolto in un
boomerang clamoroso per l'Espresso che l'aveva divulgata e per
Repubblica, Corsera & Co. che l'avevano ripresa.
L'intervento di
tanta eminenza curiale, e la sua pesantezza, hanno invece consacrato
a verità la bufala e condannato senza appello chi spiegava la
dottrina e richiamava le coscienze.
Siamo certi che
se non si fosse toccata la Legge Cirinnà non ci sarebbe stato alcun
terremoto mediatico, collegato con il terremoto geologico.
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| Ayub Kara - vice ministro israeliano |
Già in
precedenza era stato fatto questo collegamento, da fonte autorevole
quale il vice ministro israeliano per la cooperazione regionale, Ayub
Kara, che, in visita da Papa Francesco, ha comunicato alle agenzie
:”Sono
sicuro che il terremoto è avvenuto a causa del voto italiano
all’UNESCO”. La vicenda è
riportata Maurizio Blondet nel suo sito
(VEDI QUI') e nessuno, neanche il
Papa, ha avuto nulla da ridire sulle affermazioni del vice ministro
Kara, anzi
Papa Francesco ha affermato che il Vaticano appoggerà gli interessi
israeliani in sede UNESCO.
La stessa
senatrice Cirinnà, ospite in diretta alla trasmissione di RADIOUNO
“un giorno da pecora”, si è scagliata contro il direttore
di Radio Maria, don Livio Fanzaga, NON Padre Cavalcoli,
addebitandogli la frase pubblicate da l’Espresso e richiedendo
l’intervento dell’Ordine dei Giornalisti per espellere Don
Livio dall’Ordine stesso per indegnità. Evidentemente non
sapeva di cosa stesse parlando, sbagliando addirittura persona, ma
intanto ne parlava, ironizzando sull’amore portato dalle unioni
civili, contrapposto al dio (con la minuscola) degli integralisti
cattolici che porta solo disgrazie e castighi. Su questo non risulta
che la curia si sia pronunciata.
Se padre
Cavalcoli avesse parlato dei castighi come giusta paga per chi non fa
bene la raccolta differenziata, violentando così la natura, o per
chi ha dei dubbi sull'accoglienza “indifferenziata” dei
migranti oppure per chi non ha la certezza che l'Islam sia una
religione di misericordia o che Lutero debba essere canonizzato, il
discorso sarebbe passato inosservato, con buona pace dei terremotati.
Invece fra i
peccati ha citato la distruzione della famiglia e su questo punto il
"pensiero unico" non può transigere e le alte sfere
vaticane si sono prestate a fare da spalla ed amplificatore alla
falsità.
Uno degli slogan
più gettonati delle Brigate Rosse era : "COLPISCINE UNO PER
EDUCARNE CENTO". La pratica applicazione l'abbiamo vista. La
stessa Radio Maria si è adeguata subito cercando di rimanere
allineata e coperta, visto che non è più sufficiente idolatrare le
catechesi di Santa Marta, le interviste in aereo o i viaggi in
Svezia.
Neanche le
"pulizie" di Radio Maria, che hanno spazzato via De Mattei,
Gnocchi, Palmaro e molti altri, prima di Padre Cavalcoli, sono state
sufficienti ad evitare la reprimenda.
Del resto anche
il curriculum di Padre Cavalcoli non è da meno, quanto a fedeltà
pregressa a Santa Marta. Oltre che fine teologo, è maestro e
docente riconosciuto e rispettato ed è tra i fondatori, insieme a
Don Di Gualdo ed a Mons. Livi, del sito “L’Isola di Pathmos –
luogo dell’ultima rivelazione”. E’ talmente radicato nella
difesa del Papa da litigare addirittura con lo stesso Mons. Livi che,
infatti, ha lasciato “L'Isola di Pathmos”. Cavalcoli si è
sempre speso per difendere a spada tratta Papa Francesco e
condannando chiunque avanzasse dubbi sulle sue esternazioni, anche le
più contestate. Ha pure avuto parole di elogio per l'enciclica
Amoris Laetitia, che pure in tanti contestano, ma non è stato
sufficiente ne a mitigare la scandalosa uscita di Mons. Becciu, ne ad
evitargli l’espulsione da Radio Maria. Si ha notizia, mentre
scriviamo, che anche i padri benedettini hanno preso le distanze da
lui e che sia relegato in clausura nel suo convento di Varazze,
immolato sull’altare della falsità e dell’ipocrisia, pugnalato
alle spalle senza alcuna misericordia che pure non si nega a nessuno,
purchè islamici, profughi, rifugiati, clandestini, omosessuali,
gender, protestanti..
La misericordia
odierna contempla anche questo, per i cattolici.
Ma "lor
signori" credono veramente che lo slogan delle BR sia
applicabile ai cattolici ?
Non sanno che il
sangue dei martiri è il seme da cui nasce la Fede che si diffonde
sempre più rigogliosa ?
Credono veramente
che, dopo aver appagato la fame del moloch laicista, abbiano messo a
tacere anima e mente dei credenti, corpo mistico di Cristo ?
Se proprio
vogliamo andare avanti a slogan, uno da condividere è "Resistere,
resistere, resistere", non sulla scia dei giudici milanesi,
ma nella fedeltà all'insegnamento ed alla tradizione dei Padri e del
Magistero della Chiesa.
Ognuno di noi
deve continuare a portare il proprio mattone alla costruzione comune.
Non creando gruppi, evocando profezie improbabili, pensando a
impossibili scismi o abbandoni, ma proclamando la propria Fede,
correggendo i Pastori che abbandonano le proprie pecore, professando
le Verità che Gesù Cristo ha insegnato. Verità che, alla fine,
trionferà.
Accennavamo prima
al Vangelo di questa XXXIII domenica e, oltre alla distruzione di
Gerusalemme, Gesù ammonisce che la stagione dei martiri non è
finita. “Metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno”
(Lc 21,12). Quanto più rimaniamo fedeli, tanto più saremo odiati.
“Sarete traditi ….. sarete odiati da tutti a causa del mio
nome” (Lc 21.16-17). Anche nell’ultima cena ritorna sul
concetto “se hanno perseguitato me perseguiteranno anche voi”
(Gv 15,20). La consolazione è che, a fronte di questo “Io vi
darò lingua e sapienza” (Lc 21,15), cioè sarò con voi, vi
darò la forza e il coraggio, ispirerò le vostre parole. Tutta la
Chiesa è tanto più malvista e colpita da falsità quanto più
rimane fedele al Verbo ed annuncia la Verità senza paura.
L’incipit di un
mio articolo dello scorso anno, a commento del Family day di P.zza San Giovanni, era "Abbaiano
Sanchez, vuol dire che cavalchiamo!".
Ecco : se abbaiano vuol proprio dire che stiamo cavalcando. Ed hanno
timore. Basta vedere il tono degli interventi da
oltre Tevere, sapendo bene che si alza
la voce quando si sa di non aver ragione. La stessa correzione di
rotta del Santo Padre sull’immigrazione e gli immigrati dovrebbe
farci capire molte cose. Non prevalebunt. Anche
perché, come dice il Signore, io sarò con voi nelle lotte che
affronterete e, se sarete sempre con me, “con la vostra
perseveranza salverete le vostre anime” (Lc 21,19).



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