venerdì 11 novembre 2016

La punizione divina di Padre Cavalcoli

Per chi non avesse seguito i fatti che commentiamo, Padre Cavalcoli, teologo domenicano, in una catechesi su Radio Maria, rispondendo ad un ascoltatore, disserta sul peccato mortale in relazione al terremoto del centro Italia.
Padre Giovanni Cavalcoli
L’Espresso prende la risposta, la adatta, la deforma e serve in pasto al  pubblico questo esito :"IL TERREMOTO E' LA PUNIZIONE PER LA LEGGE SULLE UNIONI CIVILI".
E’ una falsità, ma serve un piatto forte per smuovere l’indignazione a comando. Il pubblico ludibrio contro Padre Cavalcoli è avviato, anche se l'obiettivo non è lui, o almeno non è solo lui.


Il Vaticano, tramite Mons. Becciu, attacca pesantemente Padre Cavalcoli ed estende l'anatema a tutta Radio Maria richiamata ad allinearsi alla misericordia, unica moneta attualmente corrente.
Radio Maria si adegua: sospende Padre Cavalcoli (pur pubblicando sulla home page del sito (www.radiomaria.it) il testo ed il sonoro della domanda e risposta incriminata.
Tutti i media riprendono la vicenda condannando a loro volta Don Livio Fandaga, Padre Cavalcoli, tutta Radio Maria e quanti non si dissociano.

Riflettiamo, allora, sui due aspetti: quello teologico e quello di comunicazione.
Iniziamo dal primo, sia per sgombrare il campo da equivoci, sia perchè è molto più importante riflettere sulle cose del cielo. Le polemiche e le persecuzioni passeranno, ma la Parola di Dio non passerà. Poi, per chi avrà la bontà di seguirci fino in fondo, toccheremo il secondo punto.

Anzitutto la "vera" risposta di Padre Cavalcoli, che è questa :
"Dal punto di vista teologico questi disastri sono una conseguenza del peccato originale, quindi si possono considerare veramente come castigo del peccato originale – anche se la parola non piace, ma io la dico lo stesso, è una parola biblica, non c’è nessun problema. Naturalmente bisogna intendere bene cosa si intende per castigo.
Poi un'ultima domanda che lei dice: ma non saranno un castigo divino per azioni commesse oggi nella nostra società? Questo è un discorso molto più delicato, eventualmente si può avere una qualche opinione, qui non si riesce a raggiungere una sicurezza, a meno che uno non abbia un'illuminazione divina. Io vi dico questo, una mia opinione personalissima. ...  Allora arrivo al dunque: castigo divino. Vedete un po’, insomma, si ha l’impressione che queste offese che si recano alla legge divina, pensate alla dignità della famiglia, alla dignità del matrimonio, alla stessa dignità dell’unione sessuale, al limite, no? Vien fatto veramente di pensare che qui siamo davanti, chiamiamolo castigo divino, certamente è un richiamo molto forte della provvidenza, ma non tanto nel senso, non diciamo nel senso afflittivo, ma nel senso di richiamo alle coscienze, per ritrovare quelli che sono i principi della legge naturale".

Il concetto di “castigo” è insito nel concetto di “giustizia” ed i problemi interpretativi esistono solo per chi non conosce la Sacra scrittura, l’insegnamento della Chiesa ed il suo Catechismo.
Una madre o un padre che rimprovera il figlio non lo fa certo per mancanza di amore. Anzi è proprio l’amore che porta al rimprovero. Un tempo correva anche qualche scapaccione anche se adesso non si usa più.
Dio è amore infinito e nessuno può affermare che egli manda i terremoti per castigarci su questa terra. 
Infatti nessuno si sogna di affermarlo, tanto meno Padre Cavalcoli  che ha detto tutt'altra cosa parlando del "castigo divino" : "…. non diciamo nel senso afflittivo, ma nel senso di richiamo alle coscienze". 

Per la fede cristiana tutto è iniziato con il peccato originale e, senza addentrarci troppo nella semantica, diciamo che Adamo simboleggia L'UOMO. Non un uomo lontano nel tempo e nello spazio, ma tutti noi, quì, adesso e sempre. Il peccato originale l'ha commesso lui e lo commettiamo noi. 
Non a caso si parla di Gesù Cristo come il "nuovo Adamo". 
Quindi il peccato originale, che Gesù è venuto a redimere, non è qualcosa di lontano, ma è terribilmente vicino e lo replichiamo ogni volta che chiamiamo bene il male e male il bene. Proprio per questo la Chiesa invita i credenti a considerare i problemi della vita, personali o collettivi, come un richiamo a tornare sulla giusta strada.

La chiesa benedettina di Norcia dopo il terremoto
L’immagine della chiesa benedettina di Norcia ridotta allo scheletro della sola facciata, ha fatto il giro del mondo. Tutti i media mondiali l’hanno presa come simbolo dello sfacelo dell’Europa e molti autorevoli giornali l’hanno posta come immagine di copertina dei loro magazine o dei loro siti internet. 

I cattolici dovrebbero, invece, ignorare questo simbolismo ? 
Perche ? 
Il richiamo al peccato originale è la base, e fa parte integrante, del pensiero cristiano. Se non ci fosse stato il peccato originale, non c’era bisogno alcuno di redenzione, quindi era superflua l’incarnazione di Gesù per opera dello Spirito Santo, la Sua passione e la Sua morte in croce.

La natura segue il proprio corso e non è certo usata da Dio per castigarci in questa vita, ma che la natura sia contaminata anch’essa da quella ribellione, iniziale e continua, è innegabile. 

Il libero arbitrio, Dio l'ha rispettato nell'Eden e lo rispetta sempre e comunque, lascia a noi la scelta se operare il bene o il male. Allontaniamo Dio dalle nostre menti, dai nostri cuori, dalle nostre scuole, dalla nostra intera società, eleviamo l’uomo al posto di Dio credendoci onnipotenti, poi incolpiamo Dio dei nostri errori, ritenendolo causa delle guerre, delle violenze, del degrado, delle catastrofi e di tutto il peggio che NOI combiniamo.

Accusare Dio di tutto è quasi normale per il laicismo che si reputa onnipotente. Ma se un teologo avanza un dubbio per meditare sulla catastrofe di turno, il terremoto in questo caso, per ricordare che Dio esiste e non dobbiamo violentare la natura, i nostri fratelli, le nostre famiglie o noi stessi, allora occorre prendere le distanze, senza neanche comprendere quello che si dice, senza cogliere l’invito alla riflessione, al pentimento ed alla conversione.

Dio ci ha dato l'intelligenza per comprendere il mondo e le leggi che lui stesso ha concepito. Lo sviluppo tecnico consente oggi di costruire abitazioni e condomini con tecniche antisismiche.
In Giappone un terremoto di sesto grado Richter, o anche maggiore, non provoca vittime nè crolli catastrofici. Il nostro rifiuto ad adottare la buona tecnica che pur conosciamo è colpa di Dio ? Se Dio, ogni tanto, ci ricorda quanto siamo stupidi nel non adottare quelle misure che "sappiamo" essere corrette, frutto della conoscenza che Lui ci ha donato, non dovremmo ringraziarlo ?
Come dice, appunto, Padre Cavalcoli "non tanto nel senso, non diciamo nel senso afflittivo, ma nel senso di richiamo alle coscienze". La risposta di Padre Cavalcoli, quindi, era corretta ed equilibrata.

Teniamo anche conto che la trasmissione era in diretta.
Anche io ho telefonato alcune volte a Radio Maria e posso testimoniare che non ci sono "filtri" alle domande e che il conduttore non conosce cosa gli verrà chiesto. Cosa del resto logica : si parla di catechesi, non di un politico che deve salvare la faccia oppure accalappiare voti.
Trattare un argomento tanto delicato (colpa, castigo, punizione divina) a braccio, a fronte di una domanda un pò provocatoria, in modo circostanziato, ma moderato e diretto, dovrebbe meritare a Padre Cavalcoli il nostro plauso, oltre che la nostra solidarietà.
Purtroppo siamo abituati, anche i cattolici praticanti, a dare per scontate molte cose, iniziando dalle preghiere che spesso si recitano senza riflettere su quello che si professa. Nell’”atto di dolore” ad esempio, proclamiamo a Dio che “….. ho meritato il Tuo castigo”, ma quanti credono veramente di meritare un castigo per il male che si confessa di aver causato ? Quanto ci ha riflettuto Mons. Becciu prima di scagliare la sua prima pietra, cioè la sua reprimenda “politica” nei confronti di Padre Cavalcoli e Radio Maria ? Quanto ci ha riflettuto Don Livio prima di colpevolizzare ed escludere Padre Cavalcoli ? Il peccato originale fa ancora parte del bagaglio cattolico ?

Le affermazioni di Padre Cavalcoli, oltre ad essere “offensive per i credenti e scandalose per chi non crede”, sono veramente “datate al periodo precristiano e non rispondono alla teologia della Chiesa perché contrarie alla visione di Dio offertaci da Cristo” come da condanna preventiva di Mons. Becciu ? 

La Sacra Bibbia è formata dall’Antico e dal Nuovo Testamento insieme. Nella Liturgia, dopo la prima lettura tratta dall’Antico Testamento, si proclama “parola di Dio”. Mi risulta che anche nel Nuovo Testamento non sia cancellato il concetto di colpa e di castigo. Se proprio vogliamo approfondire, gli stessi evangelisti citano espressamente anche i terremoti ed altri castighi. Non cito i passi interessati, così, almeno, chi abbia voglia di controllare, i Vangeli li andrà a leggere, iniziando da quello di Matteo. Del resto, nostro Signore Gesù Cristo parla espressamente del Dio Misericordioso, ma non buonista ad oltranza.

Il male, del resto non si fa solo attuando la violenza fisica o il terrore. Si fa anche destabilizzando la società, facendo perdere i valori ed i riferimenti, distruggendo la famiglia ed il futuro dei figli.
Gli stessi inviti della Regina della Pace di Medjugorie, cui Radio Maria è pure molto legata, non contengono continuamente inviti a pregare in riparazione delle colpe ?

Quando Dio chiama Mosè nel roveto ardente e lo invia a liberare il Suo popolo, gli dà il potere di scatenare le piaghe all'Egitto e dopo non si astiene dall’attuarle. Quando apre le acque del Mar Rosso per far passare il Suo popolo, le richiude sull'esercito egiziano e tutti gli inseguitori periscono. Nella battaglia contro Amalek, quando Mosè invoca il Signore gli israeliani vincono, quando abbassa le braccia perdono, tanto che Aronne pone una pietra sotto le braccia di Mosè per fargli tenere le braccia alzate tutto il giorno, ed alla sera tutti i nemici sono passati a fil di spada. Gli stessi israeliti, che pure aveva salvato dalla schiavitù, dovettero vagare quarant'anni prima di arrivare alla terra promessa. Dio sapeva benissimo che la distanza più breve tra due punti è la linea retta, ma di mezzo c'era l'adorazione del vitello d'oro e la rottura dell'alleanza. Il peccato, di cui nessuno oggi parla più.

Mons. Becciu potrebbe spiegarci questi passi, che di sicuro lui interpreta come ritorsione del suo Dio.
Ricordare questo è "fornire una visione pagana e non cristiana" ? Questi sono avvenimenti e storielle“datate al periodo precristiano e non rispondono alla teologia della Chiesa perché contrarie alla visione di Dio offertaci da Cristo”?

Vogliamo approfondire nel Nuovo Testamento ? Quando Gesù cacciò i mercanti dal tempio voleva "castigarli" per come lo avevano ridotto, oppure voleva soltanto invitarli ad andare con Lui ad una scampagnata ?
E le parabole ? Saranno anche esse precristiane ? Quando parla del ricco epulone non è che volesse mettere sull'avviso chi lo ascoltava per evitargli il castigo eterno ? 
Nel Vangelo di questa domenica (XXXIII anno C), Gesù non preannuncia la distruzione di Gerusalemme (non resterà pietra su pietra) subito prima di andare a morire per noi ? Nel linguaggio apocalittico di questo passo del Vangelo non c'è l'intento di prevedere il futuro o di terrorizzare gli uditori, ma sollevare un velo sulla realtà. Alla domanda "quando" verrà il Regno di Dio, Gesù sposta l'attenzione sul ". come attenderlo". Laddove uno sguardo superficiale vede soltanto sconvolgimenti e violenze, Gesù invita a vedere la propria vita, la creazione, il mondo, che non procede verso "la fine", ma verso "un fine". La domanda, quindi, non è "quando accadrà questo", ma "come prepararsi a questo", perchè solo chi ha una meta, sà definire il proprio cammino, altrimenti è un vagabondaggio inutile, un viaggio destinato al naufragio.

 Mi fermo con gli esempi anche perché padre Cavalcoli non ha fatto alcuna di queste citazioni, cruente ed incomprensibili per qualche orecchio in ascolto oltre Tevere, ma si è limitato a ricordarne il senso "…. come richiamo alle coscienze". 
Il castigo è una conseguenza del peccato, non una ritorsione del Padre celeste che avrebbe ben altri modi per farci sentire la sua presenza.
Ma oggi che abbiamo smarrito il senso del peccato, quello di colpa, di pentimento e di castigo, dobbiamo sorbirci le catechesi misericordiose di Mons. Becciu e vedere il "castigo" di Padre Cavalcoli.

L'effetto dell'intervento di Mons. Becciu, però, oltre ad invocare e realizzare il "castigo" per il teologo reprobo e per Radio Maria (lui può, Dio no !), in realtà è stato quello di un amplificatore.
Avesse taciuto, la polemica si sarebbe sgonfiata.
Sarebbe venuta fuori la verità sulla bufala inventata da un redattore dell'Espresso, militante LGBT, ed il tutto si sarebbe risolto in un boomerang clamoroso per l'Espresso che l'aveva divulgata e per Repubblica, Corsera & Co. che l'avevano ripresa.
L'intervento di tanta eminenza curiale, e la sua pesantezza, hanno invece consacrato a verità la bufala e condannato senza appello chi spiegava la dottrina e richiamava le coscienze.

Siamo certi che se non si fosse toccata la Legge Cirinnà non ci sarebbe stato alcun terremoto mediatico, collegato con il terremoto geologico.
Ayub Kara - vice ministro israeliano
Già in precedenza era stato fatto questo collegamento, da fonte autorevole quale il vice ministro israeliano per la cooperazione regionale, Ayub Kara, che, in visita da Papa Francesco, ha comunicato alle agenzie :Sono sicuro che il terremoto è avvenuto a causa del voto italiano all’UNESCO”. La vicenda è riportata Maurizio Blondet nel suo sito (VEDI QUI') e nessuno, neanche il Papa, ha avuto nulla da ridire sulle affermazioni del vice ministro Kara, anzi Papa Francesco ha affermato che il Vaticano appoggerà gli interessi israeliani in sede UNESCO.
La stessa senatrice Cirinnà, ospite in diretta alla trasmissione di RADIOUNO “un giorno da pecora”, si è scagliata contro il direttore di Radio Maria, don Livio Fanzaga, NON Padre Cavalcoli, addebitandogli la frase pubblicate da l’Espresso e richiedendo l’intervento dell’Ordine dei Giornalisti per espellere Don Livio dall’Ordine stesso per indegnità. Evidentemente non sapeva di cosa stesse parlando, sbagliando addirittura persona, ma intanto ne parlava, ironizzando sull’amore portato dalle unioni civili, contrapposto al dio (con la minuscola) degli integralisti cattolici che porta solo disgrazie e castighi. Su questo non risulta che la curia si sia pronunciata.

Se padre Cavalcoli avesse parlato dei castighi come giusta paga per chi non fa bene la raccolta differenziata, violentando così la natura, o per chi ha dei dubbi sull'accoglienza “indifferenziata” dei migranti oppure per chi non ha la certezza che l'Islam sia una religione di misericordia o che Lutero debba essere canonizzato, il discorso sarebbe passato inosservato, con buona pace dei terremotati.
Invece fra i peccati ha citato la distruzione della famiglia e su questo punto il "pensiero unico" non può transigere e le alte sfere vaticane si sono prestate a fare da spalla ed amplificatore alla falsità.

Uno degli slogan più gettonati delle Brigate Rosse era : "COLPISCINE UNO PER EDUCARNE CENTO". La pratica applicazione l'abbiamo vista. La stessa Radio Maria si è adeguata subito cercando di rimanere allineata e coperta, visto che non è più sufficiente idolatrare le catechesi di Santa Marta, le interviste in aereo o i viaggi in Svezia.

Neanche le "pulizie" di Radio Maria, che hanno spazzato via De Mattei, Gnocchi, Palmaro e molti altri, prima di Padre Cavalcoli, sono state sufficienti ad evitare la reprimenda. 
Del resto anche il curriculum di Padre Cavalcoli non è da meno, quanto a fedeltà pregressa a Santa Marta. Oltre che fine teologo, è maestro e docente riconosciuto e rispettato ed è tra i fondatori, insieme a Don Di Gualdo ed a Mons. Livi, del sito “L’Isola di Pathmos – luogo dell’ultima rivelazione”. E’ talmente radicato nella difesa del Papa da litigare addirittura con lo stesso Mons. Livi che, infatti, ha lasciato “L'Isola di Pathmos”. Cavalcoli si è sempre speso per difendere a spada tratta Papa Francesco e condannando chiunque avanzasse dubbi sulle sue esternazioni, anche le più contestate. Ha pure avuto parole di elogio per l'enciclica Amoris Laetitia, che pure in tanti contestano, ma non è stato sufficiente ne a mitigare la scandalosa uscita di Mons. Becciu, ne ad evitargli l’espulsione da Radio Maria. Si ha notizia, mentre scriviamo, che anche i padri benedettini hanno preso le distanze da lui e che sia relegato in clausura nel suo convento di Varazze, immolato sull’altare della falsità e dell’ipocrisia, pugnalato alle spalle senza alcuna misericordia che pure non si nega a nessuno, purchè islamici, profughi, rifugiati, clandestini, omosessuali, gender, protestanti..
La misericordia odierna contempla anche questo, per i cattolici.

Ma "lor signori" credono veramente che lo slogan delle BR sia applicabile ai cattolici ?
Non sanno che il sangue dei martiri è il seme da cui nasce la Fede che si diffonde sempre più rigogliosa ?
Credono veramente che, dopo aver appagato la fame del moloch laicista, abbiano messo a tacere anima e mente dei credenti, corpo mistico di Cristo ?
Se proprio vogliamo andare avanti a slogan, uno da condividere è "Resistere, resistere, resistere", non sulla scia dei giudici milanesi, ma nella fedeltà all'insegnamento ed alla tradizione dei Padri e del Magistero della Chiesa.

Ognuno di noi deve continuare a portare il proprio mattone alla costruzione comune. Non creando gruppi, evocando profezie improbabili, pensando a impossibili scismi o abbandoni, ma proclamando la propria Fede, correggendo i Pastori che abbandonano le proprie pecore, professando le Verità che Gesù Cristo ha insegnato. Verità che, alla fine, trionferà.

Accennavamo prima al Vangelo di questa XXXIII domenica e, oltre alla distruzione di Gerusalemme, Gesù ammonisce che la stagione dei martiri non è finita. “Metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno” (Lc 21,12). Quanto più rimaniamo fedeli, tanto più saremo odiati. “Sarete traditi ….. sarete odiati da tutti a causa del mio nome” (Lc 21.16-17). Anche nell’ultima cena ritorna sul concetto “se hanno perseguitato me perseguiteranno anche voi” (Gv 15,20). La consolazione è che, a fronte di questo “Io vi darò lingua e sapienza” (Lc 21,15), cioè sarò con voi, vi darò la forza e il coraggio, ispirerò le vostre parole. Tutta la Chiesa è tanto più malvista e colpita da falsità quanto più rimane fedele al Verbo ed annuncia la Verità senza paura.

L’incipit di un mio articolo dello scorso anno, a commento del Family day di P.zza San Giovanni, era "Abbaiano Sanchez, vuol dire che cavalchiamo!". Ecco : se abbaiano vuol proprio dire che stiamo cavalcando. Ed hanno timore. Basta vedere il tono degli interventi da oltre Tevere, sapendo bene che si alza la voce quando si sa di non aver ragione. La stessa correzione di rotta del Santo Padre sull’immigrazione e gli immigrati dovrebbe farci capire molte cose. Non prevalebunt. Anche perché, come dice il Signore, io sarò con voi nelle lotte che affronterete e, se sarete sempre con me, “con la vostra perseveranza salverete le vostre anime” (Lc 21,19).


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