![]() |
| Aldo Moro nella celebre foto delle BR |
Quì
vogliamo parlare di Olanda e di Europa, ma l’avvenimento mi ha
fatto ritornare alla memoria un passaggio della “dottrina”
morotea.
Lui riteneva che, ormai, il ciclo della DC fosse esaurito e l’ultimo
servizio che il partito potesse rendere al Paese fosse quello di una
transizione soft verso la sinistra. Il suo pensiero in merito si può
ridurre al celebre motto: “Trattare;
Duramente; Lentamente”.
Purtroppo, in modo analogo, molti pensano che, ormai, l’Europa sia destinata a diventare una
nazione islamica. Il bello (anzi
il brutto) è che la paura di questo evento paralizza, invece di
smuovere ad una reazione razionale.
L’ultra
destra di Wilders
non ce l'ha fatta in
Olanda.
Pur vincendo ed aumentando il numero di seggi in parlamento non ha sfondato. La
paura ha paralizzato i suoi simpatizzanti che,
invece di reagire, hanno avuto
paura
della discontinuità.
In
questo
sono stati aiutati dalla manfrina indegna dei giorni precedenti il
voto, perché
io
credo fermamente che di “manfrina” si sia trattato.
![]() |
| Dimostrazione turca e Rotterdam |
Erdogan
che invia un ministro a far campagna elettorale in Olanda per avere,
a casa propria, i pieni poteri assoluti, dando
così
modo a Mark Rutte, primo ministro uscente olandese,
di far la voce grossa contro i turchi con
il seguito scontato: crisi
diplomatica, convocazione degli ambasciatori, titoli
d’apertura dei telegiornali,
apprensione e fiato sospeso;
I maggiorenti europei schierati a favore dell’Olanda contro le
indebite pressioni turche. Risultato: Mark Rutte vincente, anche se sconfitto.
Scontato
che l’olandese medio (non so come si traduca
in olandese la
“casalinga di Voghera”, ma spero che il concetto sia chiaro), si
sia
riconosciuto nella
virile reazione del governo uscente
contro
l’invasione virtuale (virtuale?)
dei turchi, confermando la fiducia all’esecutivo che ha mostrato
tanta virilità nel contrapporsi al temuto dittatore turco ormai alle
porte.
Agli
occhi del “casalingo
di Voghera olandese”,
anche
la tanto vituperata
Europa si
è guadagnata dei punti sul campo,
visto che nel momento del bisogno si è schierata con l’Olanda
alzando
la voce contro tanto ardire turco.
Insomma:
una
tempesta in un bicchier d’acqua, tanto è vero che, ad urne chiuse,
e prima ancora degli
esiti,
le polemiche turco olandesi sono sparite,
i proclami di Bruxelles pure
e tutto è tornato nella normalità.
Chi
(gli
islamici),
gioca sui tempi lunghi non ha voglia ne
interesse ad affrettare i tempi.
Ma
il
“dopo
elezioni”
non è meno istruttivo del “prima”.
Anzi,
forse lo è ancora di più, tenendo conto che il “dopo
elezioni”
olandese è comunque un “prima”
per quelle tedesche e francesi.
La
parola più gettonata del “dopo elezioni” è “populismo”.
Poi
c’è anche “xenofobo”,
ma “populismo”
vince alla grande. I titoli dei giornaloni nostrani sono monocordi
oltre
che
concordi. E noi siamo trascinati ad andare loro dietro in questo
ragionamento assurdo di
etichettature balzane.
Se
c’è un disagio, ed è indubbio che ci sia, perché tacciare di
populismo chi il disagio lo mette in evidenza e propone ricette per
mitigarlo o eliminarlo? Per non essere populisti occorre far finta
che il disagio non ci sia ?
Oltretutto,
se il disagio non ci fosse ed un partito politico facesse campagna su
quelle basi perderebbe le elezioni perché parlerebbe di aria fritta,
di problemi non percepiti, di
disagi inventati. I problemi, invece, ci sono e sono talmente reali
che hanno dovuto ricorrere, appunto,
alle finte diatribe turco-olandesi di cui parlavamo sopra, per
cercare di rifarsi una credibilità posticcia sia sul fronte
immigrazione che su quello dell’unione europea.
Ormai
la guerra si combatte con le etichette. Dal
vecchio “fascista”
al sempre verde “medievale”
ai nuovi “omofobo”
et similaria. Più
l’etichetta è astrusa, meglio è. Più
l’accusa poggia su nulla e più
possibilità ci sono di rivestirla dei concetti negativi con cui si
vuole etichettare l’avversario.
Non
dipende dagli argomenti in discussione.
Di
qualunque argomento si tratti, ad una etichettatura reale si può
controbattere con argomenti logici mentre
ad una targa inconsistente cosa vuoi contrapporre ?
Parlare di aria fritta è il modo migliore per non parlare. Anzi è
il modo migliore per parlare ai sentimenti, oscurando
la
mente e
creare un corto circuito che by-passa il ragionamento e trasforma un
tormentone fasullo in una
realtà
incontrovertibile.
Quindi
“populismo”
! Lo sentiremo ancora in futuro. Lo sentiremo sempre di più. La
Francia e la Germania incombono con le loro elezioni e “populismo”
rimarrà
sulla cresta dell’onda, tacciando
con
questo epiteto
chi cerca di reagire ad un disagio e ad indicare una possibile
soluzione.
A
dire il vero non è che le idee di Wilders
mi andassero proprio a fagiolo, pur essendo abbastanza vicine al mio
pensare. Un estremismo può servire ad aprire delle strade, non a
risultare vincente, soprattutto davanti ad un nemico subdolo, potente
e determinato a vincere.
![]() |
| Marine le Pen |
In
Francia la Le Pen potrà avere qualche possibilità in più, ma, pur
sperando di sbagliarmi,
non credo che riuscirà a sfondare neanche lei. Non certo per
mancanza di idee o di statura. Ma per mancanza di inquadramento
del vero obiettivo che, a mio parere, è la
crisi morale e
di identità
in cui l’Europa intera, per non dire tutto l’occidente, si
dibatte.
In
un mondo sempre più globalizzato, solo il dialogo può portare a
comprendere i problemi reali e, poi, a pensare alle possibili
soluzioni.
Ma
per dialogare si
deve
essere convinti
delle proprie
idee, che non vuol dire arroganza, ma certezza di una verità da
mettere in gioco. Allora, a viso aperto, si
può
cercare di capire le ragioni dell’altro in un confronto aperto. Ma
se io non ho idee su cui fondare la mia identità, se non ho le basi
su cui poter dire perché la terra che calpesto è mia, se il sangue
e le lacrime, le gioie ed i dolori che i miei Padri hanno patito e
goduto su questa polvere non mi dicono nulla, da dove viene la mia
identità ? Ho una identità? Ho qualche valore da difendere? Se ho
dei valori, quanto valgono? Cosa sono disposto a sacrificare per
affermarli e gridarli dai tetti? Ezra
Pound per averle
gridate
ha trascorso molti anni in un manicomio criminale, ma le sue idee
sono sempre attualissime,
come
i suoi versi, mentre
dei suoi aguzzini non si ricorda neanche più il nome.
![]() |
| Ezra Pound Foto segnaletica alla sua cattura - 1945 |
Purtroppo
mi sembra che neanche la Chiesa cattolica si renda conto veramente
dei valori in gioco e del cambiamento epocale in cui siamo incanalati
nostro malgrado.
La
tradizione che abbiamo alle spalle non è più una base salda ed un
trampolino per il futuro. La tradizione, per molta parte del
cattolicesimo moderno, a
seconda delle inclinazioni e delle tendenze, è qualcosa di cui
vergognarsi, oppure qualcosa da interpretare per stare al passo con i
tempi, qualcosa da rinnegare per aprirsi a futuri luminosi e
progressivi, qualcosa da studiare per evitare di fare
errori, magari molto altro del genere, ma mai una base solida su cui
appoggiare le nostre certezze per vivere
serenamente oggi
e
progettare il futuro.
Per
curare una malattia occorre agire sulle cause invece che cercare di
alleviare i sintomi o
adottare rimedi temporanei.
La
colonizzazione islamica è in atto e ci forniscono loro stessi,
gentilmente,
la corda a cui impiccarci.
Noi
continuiamo a fare i buonisti, mettendo la testa sotto la sabbia per
non vedere i problemi che, non affrontati, incancreniscono e si
trasformano in tragedie. Si
dice che “governare è prevedere”. Ma cosa c’è da prevedere se
si ignora perfino la realtà sotto i nostri occhi?
In
Olanda, su 17 milioni di abitanti, 3,8 milioni sono cittadini non
olandesi, di cui la metà, 1,9 milioni viene da paesi
extracomunitari. Teniamo anche conto che
l’Olanda non ha i problemi economici che attanagliano noi italiani.
La crescita prevista per il 2017 è del 2 %, contro una media UE
dell’1,6 ed una previsione italiana dello 0,9 %. La disoccupazione
è un po' sopra il 5 % contro una
media europea del 9,6 % mentre il dato italiano supera
il 12 %, per non parlare della disoccupazione giovanile che naviga
attorno al 40. Il
loro rapporto deficit/PIL è l’1,4 %. I loro servizi sociali sono
buoni ed efficienti. Quindi il loro “disagio” non è economico,
ma esistenziale. Si
rendono conto di aver perso la loro identità. Sono all’avanguardia
nelle “libertà” di qualsiasi tipo, dall’eutanasia alle unioni
gay e compagnia cantando, ma non hanno più anima e coscienza. La
Chiesa cattolica in Olanda, del
resto,
è al lumicino.
Oggi,
17 marzo 2017, Erdogan ha “consigliato” i turchi residenti in
Europa a fare almeno 5 figli. Con
la prole e l’immigrazione, la
conquista indolore, da parte loro, è assicurata. Quando dal 10 –
15 % si arriverà al 30 – 40 % di popolazione islamica, per poi
andare oltre, cosa si farà? Partiti islamici saranno fondati e si
presenteranno alle elezioni molto prima. Lo
scenario prospettato da Houllebecq nel suo romanzo “sottomissione”
è già in atto.
Sembra
inutile dire, adesso, che il primo ministro ungherese, Orban, aveva
ragione quando, era il
2015, aveva posto
il problema
di una clausola segreta nell’accordo
della Merkel con Erdogan: 500.000 profughi all’anno in Europa.
All’epoca
Orban era
stato messo alla berlina ed
emarginato.
Anche
il nostro ministro degli esteri, attuale Presidente del Consiglio, si
era ritenuto in diritto di alzare la voce per attaccarlo. Poi
l’Europa ha
concordato 3 miliardi di Euro, aumentati a 6, da riconoscere alla
Turchia per il “favore” di fermare i profughi, concedendogli
anche l’arma aggiuntiva di utilizzarli come ricatto all’Europa
stessa.
I
200.000 “profughi”
concordati
sono
lievitati a 300.000, poi ai 500.000 denunciati
da Orban e sempre negati, mentre ora, a
gioco scoperto,
il tutto ci viene
venduto come un enorme vantaggio rispetto ai milioni che si sarebbero
riversati alle nostre frontiere senza l’accordo con la disponibile
Turchia.
Adesso
che il gioco è palese, cosa rimane, se non lo smarrimento? Lo
smarrimento di chi (nel paese della Merkel) ha pensato alla necessità
di mano d’opera a basso costo per mantenere la potenza economica,
senza guardare al
domani;
lo
smarrimento di chi, in Olanda, comincia ad avere la certezza che il
sorpasso degli immigrati rispetto agli indigeni è più vicino di
quanto si credesse.Ma
anche lo smarrimento dei burattinai che muovono tutta la scena da
dietro le quinte.
Le coscienze si stanno risvegliando e qualche granello di sabbia deve essere finito nei meccanismi che, per quanto bene oliati, iniziano a registrare qualche attrito imprevisto. L’elezione di Trump e l’oblio dei Clinton e degli Obama negli Stati Uniti. La brexit. Le elezioni olandesi che stavano per diventare un incubo per le loro strategie. I sentimenti anti europeisti montanti in tutto il nostro continente. Le elezioni francesi e tedesche alle porte …….
Ricordiamoci, però, che i burattinai non demordono facilmente dai loro intenti e non tradiscono mai i propri interessi.
Aspettiamoci altre mosse di lor signori per poter continuare con i loro giochetti sulla nostra pelle.
Il sentimentalismo ed il buonismo è sempre una buona opzione per mettere da parte la ragione e far decidere al cuore sull'onda di emozioni indotte e passeggere. Ricordate la foto del bambino morto sulla spiaggia turca? Ha fatto il giro del mondo nel momento giusto per firmare gli accordi euro-turchi.
![]() |
| George Soros |
Le coscienze si stanno risvegliando e qualche granello di sabbia deve essere finito nei meccanismi che, per quanto bene oliati, iniziano a registrare qualche attrito imprevisto. L’elezione di Trump e l’oblio dei Clinton e degli Obama negli Stati Uniti. La brexit. Le elezioni olandesi che stavano per diventare un incubo per le loro strategie. I sentimenti anti europeisti montanti in tutto il nostro continente. Le elezioni francesi e tedesche alle porte …….
Ricordiamoci, però, che i burattinai non demordono facilmente dai loro intenti e non tradiscono mai i propri interessi.
Aspettiamoci altre mosse di lor signori per poter continuare con i loro giochetti sulla nostra pelle.
Il sentimentalismo ed il buonismo è sempre una buona opzione per mettere da parte la ragione e far decidere al cuore sull'onda di emozioni indotte e passeggere. Ricordate la foto del bambino morto sulla spiaggia turca? Ha fatto il giro del mondo nel momento giusto per firmare gli accordi euro-turchi.
Usare
il sentimentalismo, però, non
basterà per sopperire al senso di smarrimento sempre più radicato,
così come non basterà etichettare di “populismo”
le istanze che sempre più affiorano dal profondo. Non
basterà neanche smentire e ridicolizzare gli “Orban” che avranno
il coraggio di denunciare che il Re è nudo.
Tocca solo a noi far avere vita dura ai burattinai di turno.
Tocca solo a noi far avere vita dura ai burattinai di turno.





Nessun commento:
Posta un commento
I commenti sono consentiti a tutti purchè si attengano al contenuto del post e non abbiano riferimenti contrari alla normale discussione, al normale vivere civile, o abbiano contenuti offensivi, discriminatori, razzisti o antireligiosi. In questi casi, a discrezione dell'amministratore, i commenti saranno censurati o non pubblicati.