Bergoglio non ne
azzecca una.
Non parlo solo della
pletora di interventi a braccio che ogni giorno fanno versare lacrime
di indignazione a coloro che credono che chi siede sulla cattedra di
Pietro, oltre ad essere assistito dallo Spirito Santo, abbia anche una cultura di base ed un "discernimento" che al "nostro" manca proprio.
Parlo dei vari
argomenti affrontati da Bergoglio nell’intervista al quotidiano
cattolico francese “La Croix”.
Di TUTTI gli argomenti affrontati
neanche uno ne ha azzeccato.
Scrivo a caldo e
senza avere il tempo di ricercare riferimenti, citazioni o altro, ma la mia indignazione è tanta che non mi fa attendere
che la mente si tranquillizzi per ragionare a mente fredda.
Per questo
parlerò di “Bergoglio” e non di “Francesco”,
anche se comincio ad essere stufo di dover sempre parlare di “Simone”
invece che di “Pietro”.
I due riferimenti da
cui, al momento, attingo sono due articoli di giornali italiani.
Pensando ad uno svarione o ad uno scherzo ho
cercato qualche conferma ed anche su “La Stampa”, Andrea
Tornielli (Vedi
quì) commenta la medesima intervista, che dunque è
vera.
Allora veniamo ai
punti in questione trattati da Bergoglio con la stessa lucidità ed
erudizione storica e teologica di un Rocky Balboa al tappeto, prima
di trovare la forza di invocare la sua amata Adriana.
Il punto più
cocente (non fatemi usare un altro termine che pure ho sulla punta
delle dita) è l’affermazione .
“E’ vero che l’idea di
conquista appartiene allo spirito dell’Islam. Ma si potrebbe
interpretare secondo la stessa idea di conquista la fine del Vangelo
di Matteo, quando Gesù invia i suoi discepoli in tutte le nazioni”.
Non
capisco e non mi adeguo.
Queste
sono parole del capo della Chiesa Cattolica ? Del successore di
Pietro ? Del rappresentante di Cristo in terra ?
Siamo tutti figli di Dio, certo.
Anche un indigeno della Papuasia del sud, che non ha mai sentito parlare di Gesù Cristo è figlio di Dio e mio fratello.
Ma non puoi paragonare qualcuno che usa la spada e l’assassinio per farti aderire all'idea del "suo Dio" a chi ritiene di aver ricevuto la Grazia della rivelazione e la vuole condividere con il fratello.
Se io ritengo di avere un tesoro, la Grazia della Rivelazione, l'amore stesso per il fratello, oltre che il comando di nostro Signore, mi dice di condividere il tesoro con il fratello ed annunciare anche a lui il modo per arrivare allo stesso tesoro.
Senza spaccargli la testa, senza sottometterlo con la forza delle armi o obbligarlo con il terrore, come fanno gli islamici a casa loro (ISIS, fratelli mussulmani, ecc.), ed a casa nostra, ma se non lo faccio dov'è il mio amore per lui ?
Lo privo della proposta di condividere il dono che io ho ricevuto ?
Magari
non riesco a convincerlo a condividere il tesoro di Verità che io ho
ricevuto per Grazia. Magari rifiuterà il mio annuncio di salvezza.
Ma io DEVO farlo, se lo considero mio fratello.
Poi toccherà a lui
decidere con il suo libero arbitrio.
Me
lo comanda il mio amore per il prossimo, prima ancora che Gesù Cristo, come ci
ricorda, giustamente, il Vangelo di Matteo.
Confondere questo con la conquista armata e con l'uccisione degli infedeli è eresia.
Probabilmente un kamikaze mussulmano, che pensa di morire per il "suo Dio" potrebbe anche essere paragonato ad un santo, se non ha mai sentito la parola di Gesù Cristo ed offre la sua vita per la sua religione.
Ma non se, per fare questo, arriva ad uccidere altri in modo vigliacco.
Persone
innocenti, fra cui anche donne e bambini.
Paragonare
le parole di Gesù Cristo, morto sulla Croce per salvare il mondo, a
quelle del Corano, che incitano all'utilizzo della spada per
incentivare la conversione è da pazzi, oltre che eresia.
Cristo è morto sulla Croce perdonando i suoi assassini, dopo aver detto ai suoi di andare in ogni angolo del mondo a predicare l'amore ed a battezzare i popoli nel suo nome.
Cristo è morto sulla Croce perdonando i suoi assassini, dopo aver detto ai suoi di andare in ogni angolo del mondo a predicare l'amore ed a battezzare i popoli nel suo nome.
Maometto
ha detto di sterminare gli infedeli, nemici di Allah, facendolo lui personalmente
per primo.
Con questa frase i terroristi non si sentiranno ancora più incentivati a proseguire nelle loro stragi ?
Ad
aumentarle se possibile ? Ad agire con maggior determinazione
?
Diranno : Anche il capo dei cattolici ha detto che le loro azioni sono uguali alle nostre, quindi andiamo avanti.
Pura eresia, oltre che assoluta assenza di lungimiranza diplomatica, ammesso che abbia detto una simile castroneria per cercare un impossibile colloquio con il mondo islamico.
Al confronto il "chi sono io per giudicare!", Bergoglionata che ha fatto il giro del mondo ed è stata stravolta in tutte le salse, è un trattato di buon senso anche se ci si indigna ad ascoltarla.
Diranno : Anche il capo dei cattolici ha detto che le loro azioni sono uguali alle nostre, quindi andiamo avanti.
Pura eresia, oltre che assoluta assenza di lungimiranza diplomatica, ammesso che abbia detto una simile castroneria per cercare un impossibile colloquio con il mondo islamico.
Al confronto il "chi sono io per giudicare!", Bergoglionata che ha fatto il giro del mondo ed è stata stravolta in tutte le salse, è un trattato di buon senso anche se ci si indigna ad ascoltarla.
Giudicare la sodomia no, ma il Vangelo si !
Ma
Bergoglio non si è limitato a questo.
Per
la serie “non facciamoci mancare nulla”, dall’alto della sua
indiscussa diplomazia e lungimiranza, con il fiuto politico che lo
contraddistingue ed il solido retroterra teologico mutuato
dai gaucos della Pampa, ha spaziato su tutti i problemi del mondo
terracqueo.
Limitiamoci
ai più importanti, visto che dei cani e dei gatti aveva già parlato
dal pulpito di Santa Marta.
“Di
fronte al terrorismo islamico, sarebbe meglio interrogarci sul modo
in cui un modello troppo occidentale di democrazia è stato esportato
in paesi come l’Iraq”.
Vogliamo
proprio interrogarci in merito ? Ed interroghiamoci !
A
me sembrava, anzitutto, che il terrorismo islamico fosse attivo già
prima della “democratizzazione” dell’Iraq, quindi che c’entri
poco con gli errori fatti in Iraq ed in tutto il medio oriente dalla
politica USA.
Ma
a parte questo, se ci sono stati errori (Ma quando ? Ma dove? Ma da
parte di chi ?) a me non sembra che da Santa Marta, o dalle immediate
vicinanze, siano mai partiti discorsi di reprimenda per l’abbronzato
compagno di merende che siede alla Casa Bianca. Neanche per i suoi
predecessori.
Scopre
adesso che l’imperialismo USA, nella fregola di mettere i suoi
uomini nei posti chiave ha decapitato tutta la struttura statale e
militare dell’Iraq di Saddam Hussein, compresi i pochi che, a
rischio della vita, cercavano di opporsi alla sua pazzia ed al suo
dispotismo ?
L'esempio da imitare doveva essere la
politica che gli stessi Stati Uniti, ma con Presidenti ed uomini di
ben altro calibro, avevano adottato con la Germania alla fine della
seconda guerra mondiale, mantenendo e valorizzando l’apparato
statale e militare esistente tra i tedeschi, magari arruolando i vari Von
Braun per poter poi andare sulla luna.
Attuare i piani Marshal con cui
l’intera Europa è riuscita a risollevarsi dal disastro e dalle
distruzioni.
Non è il modello di democrazia occidentale da mettere sotto accusa, ma l’imperialismo miope del Governo Unico mondiale che, ritengo
volutamente, fornisce finanziamenti, armi, addestramento, mezzi
logistici e motivazioni psicologiche ad entrambi i contendenti, pur
di garantire guerre, massacri e distruzioni.
Se i contendenti non ci
sono (come nell’Iraq del dopo Saddam) allora meglio crearli.
Quindi inventiamoci l’ISIS, armiamola, finanziamola, diamogli
qualche esperto informatico e cinematografico in modo che possa
adeguatamente pubblicizzare le proprie azioni e poi vediamo l’effetto
che fa.
Non
mi sembra che l’analisi di Bergoglio sia stata questa, che poi è
l’unica reale.
Per
farlo doveva parlare di Obama o degli altri che lo muovono da dietro le
quinte, invece meglio prendersela con il “modello troppo
occidentale di democrazia che è stato esportato”.
Classica frase,
che non vuol dire nulla, ma che è buona per tutte le stagioni.
Sui
migranti (e poteva mancare ?) afferma stranamente : “uno
non può aprire le porte in modo irrazionale”.
Ma
come ?
E tutti i discorsi suicidi sui ponti e sui muri ? Sull’accoglienza dovunque e comunque ?
Forse
dobbiamo prima chiederci se è un giorno pari oppure un giorno
dispari, visto che a seconda del giorno il vento tira da direzione
opposta.
Comunque,
si affretta a precisare Bergoglio, il problema è diverso (e ti
pareva!). :
”perchè
ci sono tanti migranti ora ? I problemi iniziali sono le guerre in
Medio Oriente e in Africa è il sottosviluppo del continente africano
che provoca la fame”.
Chiarisce poi con acutezza che : “Se
ci sono guerre è perché ci sono fabbricanti d’armi, che possono
essere giustificati per scopi difensivi, e soprattutto trafficanti
d’armi”.
Per
le guerre in Medio Oriente non sto a ripetermi. Gli errori non
li vede e non li denuncia.
Che
guaio il sottosviluppo dell’Africa! Nessuno si era accorto di
questo fino ad ora. Ma tu guarda le sorprese ! Meno male che c’è
Bergoglio ad istruirci, altrimenti ci sfuggiva uno dei noccioli della
questione.
Anche questo, senza dubbio, si è innescato ieri ed ha
provocato i profughi di oggi.
Non
so a voi, ma a me viene il dubbio che qualche zampino malthusiano ci
sia.
A
me viene il dubbio che gli “aiuti umanitari” che arrivano in
Africa abbiano più la forma di mitragliatrici e cannoni a supporto del dittatore di turno che non
quello di ospedali, scuole, aratri, condotte idriche e sistemi per
l’agricoltura o per l’industria.
A
me viene il dubbio che il subordinare gli “aiuti umanitari” ed i
“finanziamenti” all’attuazione
di
pratiche abortive, ai riconoscimenti delle teorie gender, alle
sterilizzazioni di massa, ecc. non siano proprio pratiche da sviluppo
e non siano aspetti da tacere o dimenticare.
A
me viene il dubbio che i pochi che abbiano veramente portato aiuti e
sviluppo siano i missionari cattolici che, a rischio della propria
vita, hanno creato scuole, ospedali, insegnato l’agricoltura
moderna, portato cultura ed innovazione, oltre che aver sviluppato
il senso cristiano della vita, il rispetto per la donna, la cultura
del rimanere nella propria terra per farla crescere, rispondendo,
oltre che al comandamento dell’amore per gli ultimi del mondo,
anche a quanto scritto da Matteo e che abbiamo preso a schiaffoni al
principio delle riflessioni.
Ma
di questi missionari e delle loro azioni, comunque, è bene non
parlarne.
Sarebbero, anche loro, da prendere a schiaffoni, visto che
sono li a fare proselitismo, mica per aiutare la gente!
In
questo panorama Bergoglio riesce anche a prendersela con il mercato
libero. “Più
dell’80 % delle ricchezze dell’umanità sono nelle mani del 16 %
della popolazione”.
Forse sarebbe bene ricordare che in passato il rapporto era che meno del 10 % della popolazione mondiale aveva in mano più del 90 % delle risorse.
Inoltre lo stesso rapporto, valido a livello mondiale, a che livello si pone nella "sua" Argentina ? E negli USA ? E in Italia ?
Oltre che sulla matematica, un
ripasso di storia, forse non guasterebbe.
La
Dottrina Sociale della Chiesa non mi sembra che sia stata teorizzata
ieri, ma Bergoglio non ne parla, limitandosi a dire che “ciò
che serve è un’economia sociale di mercato”.
Tutto
l’occidente si è sviluppato sul modello del “vero” capitalismo
cattolico, sviluppatosi sull’onda del monachesimo e dei principi
cristiani di mercato e di sviluppo.
Che, poi, il vero senso capitalistico, fondato sulla libertà d'impresa, l'inventiva personale e l'etica del lavoro e del rispetto, sia stato poi stravolto dal principio luterano "pecca fortemente e pentiti più fortemente" è un altro discorso.
Che su queste basi anomale si siano sviluppate le economie americana e del nord Europa non va detto neanche, ed infatti Bergoglio non lo dice.
Basterebbe leggersi gli splendidi
libri di Ettore Gotti Tedeschi con
Rino Cammilleri “Denaro
e paradiso – I cattolici e l’economia globale” - Ed. Lindau –
2010” o
con Paolo Gambi
“Un mestiere del diavolo – Ed. Giubilei Regnani – 2015”.
Evitiamo
di citare l’Enciclica di Benedetto XVI
“Caritas in Veritate” che forse Bergoglio non conosce e che forse, di passaggio, è anche il miglior libro di economi mai scritto..
Comunque
Bergoglio ha un ripensamento e, lasciando la cattedra economica,
ritorna ai migranti e dice.
“Tornando
ai migranti, la peggior forma di accoglienza è la ghettizzazione. A
Bruxelles i terroristi erano belgi, figli di immigrati, ma cresciuti
in un ghetto”.
Fin qui potremmo anche essere d’accordo. Ma
pure per questo aspetto non mi sembra di aver udito molte parole, in
libera uscita da Santa Marta, sulla ghettizzazione e sul degrado
delle periferie, che fossero parigine, belghe o romane.
Comunque la
perla, su quest’argomento, la mette ponendo l’accento sulla
necessità di integrazione, tirando anche in ballo San Gregorio Magno :
“Penso
qui a Gregorio Magno, che aveva negoziato con popoli conosciuti come
barbari, i quali si sono poi integrati”.
Ma
sa, almeno, di cosa sta parlando ? Un minimo di storia europea non sarebbe
male averla nel proprio bagaglio. In fondo, anche se argentino, ha
origini italiane !
I
“barbari” non arrivavano dall’esterno, erano già dentro
l’impero romano, erano già integrati.
I
“barbari”, sapevano di essere “barbari” a paragone con
l’impero romano, la sua civiltà, le sue leggi, la sua
amministrazione.
Anche nel declino dell’impero, avvenuto per
denatalità prima ancora che per corruzione dei costumi (Roma da 1
milione di abitanti era arrivata ad averne 20.000 – un crollo del
98 %), la civiltà di Roma risplendeva
nell’ideale dei popoli che aveva conquistato ed assimilato.
L’ultimo imperatore bambino, Romolo Augustolo, non venne
assassinato, ma deposto e mandato nella prigione dorata di Capri.
Nella dissoluzione dell’impero, risplendeva comunque la chiarezza e
l’autorevolezza della Chiesa e su questo, oltre che sulla certezza
dell’ispirazione divina e sulla roccia di Gesù Cristo, fece leva
la figura carismatica di San Gregorio Magno.
Ma approfondire queste cose,
o fare certi paragoni, fa passare dalla malinconia alla disperazione.
Lasciamo perdere ed andiamo ad altre perle.
Poteva
mancare il “laicismo” ? Certo che poteva mancare, ma noi non ci
facciamo mancare nulla ed anche su questo c'è un'altra bergoglionata, riferita alla Francia, visto che l’intervista è su
un giornale francese.
“Gli
stati devono essere secolari, quelli confessionali finiscono male.
Sono conto la storia. Io credo che una versione della laicità,
accompagnata da una solida legge che garantisca la libertà di
religione, offra un quadro di riferimento per andare avanti. ……
La
modesta critica che io vorrei rivolgere alla Francia riguarda il
fatto che esagera con la laicità”.
Forse
questo (a parte l’eresia su Matteo), è il cuore delle
bergoglionate odierne.
Proprio per questo vorrei saltare oltre, ma qualche
parola non posso tacerla.
Possibile
che chi parla confonda “laicità” con “laicismo” ?
La
“laicità” è la visione del mondo dal punto di vista “non
religioso” dove il "laico" si muove per il bene dei cittadini senza mettere al primo posto l’aspetto religioso.
Il “laicismo” è la sua
esasperazione.
E’
l’andare contro la religione, qualunque religione, tollerandola con
sufficienza nei suoi aspetti privatistici, ma condannandola e
perseguitandola nei suoi aspetti pubblici. Negando i suoi valori
senza neanche prenderli in considerazione.
Una
“modesta
critica”
?
Anche
qui : l’intervistato sa di cosa sta parlando ?
L’occidente,
e
principalmente la Francia,
ha perso la bussola perché ha voluto negare Dio, sull’altare della
ghigliottina prima ancora che su quello del dio denaro, e facciamo
una “modesta
critica”?
Proprio
la Francia, che pure ha avuto una Santa Giovanna d’Arco, che si è
sempre risollevata da tutte le sciagure storiche ritrovandosi unita
a pregare a
Notre Dame de Paris, che
sul sangue della Vandea e sul ricordo dei suoi martiri ha potuto
risorgere dalla depravazione del terrore illuministico.
A
questa Francia, che oggi si trova nella situazione in cui è, per
aver rinnegato i suoi trascorsi, facciamo una “modesta
critica”
?
Ha
anche il coraggio, Bergoglio, in un altro passo dell’intervista, di
ricordare che un libico gli ha detto che “Prima
c’era un Gheddafi, adesso ne abbiamo 50”.
Su
questo punto siamo sicuri che la Francia non c’entri anche se Lui on gli imputa nessuna colpa specifica?
Quasi come siamo sicuri che gli USA non c’entrino con l’Iraq ?
Chiamare le cose non il proprio nome è così difficile ?
Oltre a
citare Matteo, non poteva ricordarsi, come sta scritto perchè qualcuno l'ha detto, che occorre essere chiari e dire “si,
si – no, no” ? Troppo difficile
?
Mi
accorgo, pur avendo solo sfiorato i diversi argomenti dell’intervista
bergogliana, di essere stato molto lungo. Del
resto non
mi
riesce di commentare altro.
Certe affermazioni sono così imbarazzanti da non meritare neanche commenti !
Sono
troppo
depresso.
Una
sola esortazione : Preghiamo.
Preghiamo tanto !




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