giovedì 18 giugno 2015

LEGGIAMO QUELLO CHE NON C'E'

LEGGIAMO QUELLO CHE NON C'E'


L'annuncio di Papa Francesco che entro giugno la Chiesa si pronuncerà sulle apparizioni ed i messaggi di Maria Santissima a Medjugorie, in quanto la commissione incaricata ha concluso i propri lavori e presentato la relazione finale, ha scatenato una serie di voci incontrollate che, oltre alle giuste aspettative, fanno salire in tutto il mondo la tensione sulle conclusioni che saranno annunciate.

In questo clima ogni foglia che si muove rischia di generare una tempesta e, invece di attendere con fiducia le conclusioni di oltre 4 anni di lavori ed approfondimenti, tutti a fare i dietrologi e ad amplificare ogni stormir di fronda.
Figuriamoci se i "gazzettari" potevano farsi scappare le frasi che il Papa ha pronunciato nell'omelia a Santa Marta : “‘Ma dove sono i veggenti che ci dicono oggi la lettera che la Madonna manderà alle 4 del pomeriggio?’

I commenti, anche irriverenti, si sono sprecati.
Ma è proprio questo che ha detto il Papa ? E' solo questo ? Non è che faccia parte di un discorso più ampio che gli ammalati di scoop e di "ripetitivite" si dimenticano stranamente di riportare ?
Vediamo cosa ha detto veramente ed in quale contesto, per poi rifletterci sopra.
Papa Francesco ha svolto la sua omelia muovendo dalle parole di San Paolo ai Corinzi sull'identità dei discepoli di Gesù per chiedersi "qual'è l'identità cristiana". 
“Per arrivare a questa identità cristiana”, ha detto, Dio “ci ha fatto fare un lungo cammino di storia” fino a quando inviò suo Figlio che si fece carne e venne in mezzo a noi.
“Anche noi – ha aggiunto – dobbiamo fare nella nostra vita un lungo cammino, perché questa identità cristiana sia forte”. "E' un cammino, ha continuato, che possiamo definire dalla ambiguità alla vera identità”:
E’ vero, c’è il peccato, e il peccato ci fa cadere, ma noi abbiamo la forza del Signore per alzarci e andare con la nostra identità. Ma io direi anche che il peccato è parte della nostra identità: siamo peccatori, ma peccatori con la fede in Gesù Cristo. E non è soltanto una fede di conoscenza, no. E’ una fede che è un dono di Dio e che è entrata in noi da Dio. E’ Dio stesso che ci conferma in Cristo. E ci ha conferito l’unzione, ci ha impresso il sigillo, ci ha dato la caparra, il pegno dello Spirito nei nostri cuori. E’ Dio che ci dà questo dono dell’identità”.
Fondamentale, ha aggiunto, “è essere fedele a quest’identità cristiana e lasciare che lo Spirito Santo, che è proprio la garanzia, il pegno nel nostro cuore, ci porti avanti nella vita”. 
E’ un’identità bella – ha proseguito – che si fa vedere nella testimonianza. Per questo Gesù ci parla della testimonianza come il linguaggio della nostra identità cristiana”. 
Le esatte parole che Francesco ha usato sono :
La croce – ha detto – è uno scandalo” e quindi c’è chi annacqua cercando Dio “con queste spiritualità cristiane un po’ eteree”, gli “gnostici moderni”. 
“Allargare tanto la coscienza che lì c’entra tutto. ‘Sì, noi siamo cristiani, ma questo sì…’ Non solo moralmente, ma anche umanamente. La mondanità è umana. E così il sale perde il sapore. E vediamo comunità cristiane, anche cristiani, che si dicono cristiani, ma non possono e non sanno dare testimonianza di Gesù Cristo. E così la identità va indietro, indietro e si perde, e questo nominalismo mondano che noi vediamo tutti i giorni. Nella storia di salvezza Dio, con la sua pazienza di Padre, ci ha portato dall’ambiguità alla certezza, alla concretezza dell’incarnazione e la morte redentrice del suo Figlio. Questa è la nostra identità”.
L'omelia continua con altri esempi, ma per il nostro ragionamento ci fermiamo quì.
Non siamo persone che vanno “dietro ad una filosofia”, ha avvertito, “siamo unti” e abbiamo la “garanzia dello Spirito”.

Detto terra-terra, sbagliamo se consideriamo la Chiesa una qualsiasi istituzione umana, alla stregua di una associazione sportiva, un partito politico o una organizzazione umanitaria. La Chiesa è la sposa di Cristo e tutti i suoi veri figli sono ispirati dallo Spirito Santo. 
L'identità cristiana, quindi, è una cosa concreta, non una religione soft. 
Non è un qualcosa che si adotta o si abbandona a seconda del momento o della convenienza o della comodità.
Purtroppo “siamo peccatori", quindi l'identità cristiana "viene tentata; le tentazioni vengono sempre” e l’identità “può indebolirsi e può perdersi”. 
Il Papa mette in guardia da tre strade pericolose: 
annacquare la testimonianza, attendere sempre una novità e privilegiare la mondanità. 

Per il primo punto - “quella del passare dalla testimonianza alle idee, annacquare la testimonianza. ‘Eh sì, sono cristiano. Il cristianesimo è questo, una bella idea. Io prego Dio’. E così, dal Cristo concreto, perché l’identità cristiana è concreta – lo leggiamo nelle Beatitudini; questa concretezza è anche in Matteo 25: l’identità cristiana è concreta – passiamo a questa religione un po’ soft, sull’aria e sulla strada degli gnostici. Dietro c’è lo scandalo. Questa identità cristiana è scandalosa. E la tentazione è: ‘No, no, senza scandalo’”. 

Per carità, viene da dire, non scandalizziamo nessuno annunciando il Vangelo come Gesù ci ha ordinato, annacquiamolo, adattiamolo ai tempi ed al mondo così che il mondo lo accetti e non si accorga neanche di cosa stiamo annunciando. Non facciamo scandalo

Per il secondo punto ha avvertito che ci sono “quelli che sempre hanno bisogno di novità dell’identità cristiana”, quelli che hanno “dimenticato che sono stati scelti, unti” che “hanno la garanzia dello Spirito” e cercano: “‘Ma dove sono i veggenti che ci dicono oggi la lettera che la Madonna manderà alle 4 del pomeriggio?’ Per esempio, no? E vivono di questo. Questa non è identità cristiana. L’ultima parola di Dio si chiama ‘Gesù’ e niente di più”. 

Per il terzo punto, la mondanità, l'ha classificata come una strada per fare passi indietro nell’identità cristiana, ed ha detto che la mondanità fa perdere sapore alla nostra testimonianza:

Ecco !

Di tutto questo interrogarsi interiore, di tutto questo cammino, quello che si è letto è stato, appunto : ‘Ma dove sono i veggenti che ci dicono oggi la lettera che la Madonna manderà alle 4 del pomeriggio?".

Nessuno dei commentatori ha, nemmeno lontanamente, accennato all'intero discorrere dell'identità cristiana, anzi tutti, concentrandosi solo su questa frase, l'hanno letta come una "bocciatura" di Medjugorie.


Poteva il Santo Padre evitare questo riferimento ? 
Probabilmente si, ed il ragionamento non ne avrebbe patito neanche un pò. 
Avrebbe anche potuto ricordarsi, e ricordare, che anche a Lourdes, a Fatima o la La Salette Maria ha dato degli appuntamenti.  
Avrebbe anche potuto considerare lui stesso che, nell'attesa del pronunciamento su Medjugorie, qualsiasi riferimento sarebbe stato utilizzato per ricamarci sopra. 
Ma il suo messaggio è questo ed in ogni caso è chiaro.

Quale messaggio, da queste vicende, deve arrivare a noi e farci riflettere?
Principalmente che dobbiamo andare alla ricerca di quali sono i messaggi veri che il Santo Padre ci invia, anche per via informale quale può essere una omelia.
Non limitiamoci alla lettura semplificata, comoda ed interessata che Repubblica con i suoi "evangelizzatori" vogliono farci arrivare. 

Andiamo alle fonti. Diffidiamo delle letture frettolose che, pensiero unico o meno, arrivano a noi dai canali che sono interessati agli scoop e ancora di più a deformare, accreditandoli per reali, gli spunti che Papa Francesco semina ogni giorno.

Gli approfondimenti che la commissione, presieduta dal Card. Ruini, ha svolto, garantiscono che il pronunciamento della Chiesa su Medjugorie, qualunque esso sia, sarà rigoroso ed a vantaggio della vera spiritualità e verità.

Riflettiamo anche su quanti pronunciamenti di illustri presuli, teologi, cardinali e validi uomini di Chiesa vengono taciuti perchè scomodi o non allineati con il pensiero unico che le mode in auge vorrebbero imporre.
La verità è sempre nei dettagli, e sono quelli che dobbiamo andare a scoprire, guardando nelle pieghe nel "non detto" o del "volutamente taciuto".



Nessun commento:

Posta un commento

I commenti sono consentiti a tutti purchè si attengano al contenuto del post e non abbiano riferimenti contrari alla normale discussione, al normale vivere civile, o abbiano contenuti offensivi, discriminatori, razzisti o antireligiosi. In questi casi, a discrezione dell'amministratore, i commenti saranno censurati o non pubblicati.